afasici papuasia

vai a dormire, troiaio!

» general | 3 July 2004, 03:21 | ::

il nostro giraffone
ha vinto la giraffa, i soliti quattro gatti.
le contradaiole della giraffa sono donne giovani, molto garbate e flache, amanti dell’ebbrezza e del buon vino. Al posto del normale ciucciotto di plastica utilizzano un modello illuminato a intermittenza con luci psichedeliche. il batterista della giraffa assomiglia a dj francesco, solo con l’aria più sveglia e più cattiva.
processi, tribuni & tribunali
nel frattempo la storia si ripete, i vincitori trascinano i vinti alla gogna e li mostrano ormai docili e ammansiti. che si tratti di un sedicente tribunale internazionale o di un processo approntato da un governo fantoccio la sostanza non cambia.
“non vedo l’‘ora di processarlo“ disse a suo tempo il procuratore generale dell’‘Aja Carla del Ponte parlando di Slobodan Milosevic. “Io non mi sentirei certo tranquillo se il giudice che deve esaminare il mio caso si esprimesse in questo modo“ commentò il mai troppo compianto Luigi Pintor.
Il governo fantoccio, per l’occasione presieduto dal nemico più acerrimo dell’imputato (il buon saddam, nella nuova release lavato e dalla barba ben curata), non ha perso tempo e ha istituito la pena di morte proprio alla vigilia del “processo”, tanto per stare sicuri. I capi d’accusa vanno dal genocidio contro i kurdi e gli sciiti, gassati coi patriottici gas dell’(allora) amico americano, ai crimini di guerra contro il Kuwait e l’Iran. Nessuna menzione per l’uccisione di centinaia di militanti comunisti che, evidentemente, non è un crimine.

Lo condanneranno e, probabilmente, lo ammazzeranno. In compenso nessun tribunale si premurerà  mai di esaudire i desideri di chi, nel mondo, vorrebbe vedere seduti sul banco degli imputati i vari bush (nella versione senior e iunior), rumsfield (il quale nell’‘83 si fece in quattro per l’amico saddam rifornendolo ben bene di armi perché spezzasse le reni all’‘Ayatollah), cheney il petroliere e compagnìa brutta o anche qualche membro delle numerose cancellerie europee che, con particolare lungimiranza, fomentarono e incoraggiarono i deliri indipendentisti delle repubbliche ex-jugoslave ottenendo come risultato le ben note macellerie.
E’ che ce li fanno diventare simpatici, questi pezzi di merda. Gentaglia come milosevic e saddam, che però si presentano davanti alle telecamere di queste farse che chiamano processi per essere serviti ai rednecks in prime-time [l’equivalente postmoderno della gogna di via degli umiliati] e, con sguardo fiero e orgoglioso, si difendono da soli senza abbassare la testa davanti all’‘imperatore.
Lo fece Milosevic, che rifiutò gli avvocati e accusò tutti chiamando a testimoniare in suo favore le più alte cariche degli stati europei, inclusi i nostri migliori rospi, e l’‘ha fatto anche Saddam, che ha accusato bush di essere un criminale (come dargli torto?) e si è dichiarato legittimo presidente dell’‘Iraq (almeno quanto quello attuale e sicuramente molto più legittimo del vicerè bremer).
il problema degli accordi
quando si stipula un accordo tra due parti, in mancanza di un organismo centrale che controlli e garantisca il rispetto dei patti, l’interazione assume le caratteristiche tipiche di un gioco a somma non-zero, modellizzabile nella nota forma del dilemma del prigioniero. In sostanza, gli agenti, per comportarsi in maniera razionale, sono portati a non cooperare, generando, però, un payoff inferiore rispetto a quello che si otterrebbe se entrambi cooperassero.
E’ quello che si verifica molto spesso nelle relazioni internazionali a tutti i livelli, a maggior ragione in presenza di un agente in posizione dominante invogliato a violare sistematicamente gli accordi. Il caso degli USA con Saddam, ne è un esempio. Si fecero accordi, poi, per convenienza, non furono rispettati.
Un altro esempio: Karadzic e l’Onu. Gli hanno offerto l’impunità , lo sanno tutti. Lo so pure io che sono solo uno marinaretto dalla dubbia virilità . Epperò la Del Ponte (quella che non vede l’ora) ha detto che lo si deve acchiappare. Sarebbe un’onta troppo grande se il cattivone la facesse franca. E col patto come la mettiamo? Staremo a vedere. Secondo me finiranno per non cooperare un’‘altra volta.
Anche nel Palio si fanno accordi: tra le contrade, tra i fantini, tra fantini, contrade e rivali ecceteraeccetera, e non c’è istituzione centrale che garantisca. Come ci si regola?
Qui entra in gioco la reciprocità . Perché se il gioco è reiterato (e il palio si reitera due volte l’anno da seicento anni) per gli agenti la strategia più conveniente è quella di comportarsi come l’avversario nel turno precedente (se lui ha cooperato io coopero, altrimenti defeziono, tit for tat), con una tendenza alla stabilizzazione nella cooperazione reciproca dopo un certo numero di tornate. Funziona, lo dice anche il Maestro.
Nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto, ci sarebbero sempre i cazzotti nel muso che spesso rendono tutti più ragionevoli, insegna il Palio.
Marlon Brando
è morto marlon brando. come al solito vale la pena di leggere babsi
nihilism
questa è Tragedy, di RZA e Wu-Tang Clan. Va ascoltata riversi nel proprio vomito all’interno di uno spartitraffico su una qualunque strada di una qualunque remota provincia dell’impero. Dovesse passare un conoscente e riconoscervi andrebbe salutato con nonchalance e rassicurato sul fatto che, si “è tutto a posto, grazie”.
rischiate la galera insieme a me e scaricatela da qui [video, 64.3Mb. Poi non dite che non vi voglio bene, troiai!]