Land Of Freedom #3 – Speciale Elezioni

» general | 31 October 2004, 00:16 | ::

Questo pomeriggio ho votato.
La drammatica situazione internazionale mi ha convinto a recedere dalla mia abituale condotta di astensionismo e il proverbiale senso civico di cui sono notoriamente intriso mi ha condotto alla decisione di votare.
E così ho afferrato la biro e, con la lingua all’angolo della bocca, ho vergato la mia preferenza.
Come potete vedere dall’immagine sottostante ho votato per Ralph Nader presidente.

La mia scelta è caduta su un candidato indipendente, un signore che da diversi decenni si occupa di diritti civili, che nel suo programma ha l’immediato ritiro delle truppe dall’‘Iraq, e che intende estendere la copertura sanitaria di base all’‘intera popolazione americana dando finalmente anche a quello sventurato paese un servizio sanitario ai livelli del Primo Mondo.
Ovviamente questo signore prenderà  il 2%.
In ogni caso (anywaaaaay) la mia è stata una scelta molto ponderata. Sono stato indeciso fino all’‘ultimo se scegliere il candidato del Green Party, David Cobb per il quale, tra l’‘altro, si è espresso anche Richard Stallman. Solo che, al momento di votare per i Verdi, ha iniziato a materializzarsi insistentemente ai miei occhi il faccione sorridente di Pecoraro Scanio e ciò mi ha causato non pochi problemi. Io sapevo che si trattava di una reazione del tutto irrazionale e che stavo votando per degli altri Verdi, ma è stato ugualmente più forte di me. Così alla fine ho preferito Nader.
Non ho votato per John Kerry. Non l’ho fatto per un motivo molto semplice: John Kerry è la feccia. L’unico vantaggio che John Kerry ha su George Wermacht Bush è quello di NON essere George Wermacht Bush. Per il resto Kerry è esattamente la stessa minestra di Bush. Kerry ha votato invadere l’Iraq, anche se ora si proclama contario alla guerra, Kerry ha votato anche l’infame Usa Patriot Act (USA PATRIOT sta per “Uniting and Strengthening America by Providing Appropriate Tools Required to Intercept and Obstruct Terrorism“. Ganzo eh?), il celeberrimo dispositivo che estende al parossismo il potere delle Law Enforcement Agencies (ovvero degli sbirri, in tutte le salse) di controllare, registrare, perseguire ogni movimento di ogni cittadino americano, oltre a introdurre una sorta di internamento senza processo simile a quello in vigore in Ulster negli anni settanta.
Si tratta del provvedimento di cui Michael Moore parla con orrore nel suo Farenheit 911, salvo poi invitare a votare per Kerry. Su Michael Moore e le sue vedute politiche, per la verità , ci sarebbe un bel po’ da dire, basti ricordare che lui alle primarie dei democratici sosteneva il bieco generale Wesley Clark, il bombarolo di Belgrado per intenderci, autore di simili capolavori
Poche illusioni su John Kerry. Si tratta dell’ennesimo esemplare di democratico reaganiano, una classe dirigente frutto della lotta dei democratici delle periferie e del Sud per strappare il controllo del partito ai sindacati e ai gruppi per i diritti civili culminata con la campagna di Bill Clinton. Questa gente in dieci anni ha isolato il gruppo di Jesse Jackson, l’ala più progressista, e ha respinto ogni tentativo di riformare il partito adorando il vitello d’‘oro dell’elettorato moderato allo scopo di sfidare i repubblicani sul loro stesso terreno coi voti del “centro”, ovvero i bianchi delle sconfinate cinture urbane blindate. Una sorta di Cosa a stelle e strisce.
In ogni caso sono al corrente del fatto che, se è vero che la differenza tra un democratico e un repubblicano è la botta, come diceva uno Zulù dieci anni fa, è anche vero che Bush è un pericoloso criminale e va fermato con ogni mezzo. Sono anche al corrente del fatto che il limpidissimo sistema elettorale americano rende assolutamente impossibile per un candidato terzo, come si dice, di vincere le elezioni. Per questa ragione, se avessi votato in uno swing state, in uno stato in cui i due candidati sono testa a testa, probabilmente mi sarei turato la montanelliana naserchia e avrei votato per Testa-a-Brugola Kerry. Come potete vedere dall’‘immagine, invece, io ho votato in Alaska che non è nella lista degli swing state, quindi il mio voto per Ralph Nader non favorirà  indirettamente Bush il quale, qui, come ho già  detto altrove, è destinato a vincere comunque. E così state a posto.
Per quanto riguarda il voto per il Senato ho scelto il candidato Democratico Tony Knowles. Non l’avrei fatto se non si fosse venuta a creare una situazione molto particolare che vado brevemente a illustrare. La candidata repubblicana per lo stato dell’‘Alaska, che sarebbe naturalmente destinata a vincere, è Lisa Murkowski, ovvero la figlia del Governatore Frank Murkowski. Ora la candidatura della figlia del Governatore, preferita ad altri personaggi più prestigiosi, non è piaciuta a molti repubblicani che potrebbero decidere di punire questo volgare nepotismo non votando per la Murkowski. Si pensa, dunque, di far convergere i nostri voti in massa su Tony Knowles e cercare di infinocchiare i repubblicani.
Alla House of Representatives ho finalmente vinto i miei spettri inconsci e ho votato per il candidato del Green Party Timothy Feller.

Il 2 Novembre si vota anche per alcune Initiatives (referendum) molto importanti.
La prima è una proposta di liberalizzare la coltivazione, la vendita e il consumo di marijuana nello stato dell’‘Alaska. A questa proposta ho votato YESSSSS.

Un’altra initiative molto importante è quella che propone di rendere illegale in Alaska la diffusa pratica del “bear baiting”. Il bear baiting consiste nell’‘attirare un orso polare in un terreno recintato mostrandogli del cibo e poi prendersi gioco dell’‘animale, fotografarlo e farne dileggio. Sensibile alla dignità  e ai diritti di questi simpatici amici dell’‘uomo ho scelto di votare YES anche a questa initiative.

La mia scheda è in viaggio per l’ufficio elettorale di Juneau. Let’s hope for the best folks!’

commenti

  1. e vedi...il problema Galeg    2. November 2004, 20:14    #