afasici papuasia

29.10.2004: La nostra Costituzione

» general | 29 October 2004, 09:52 | ::

«E’ un momento storico», «L’utopia dei padri fondatori è diventata una meravigliosa realtà Â», «Torniamo a Roma dopo aver scritto la storia di un successo: la riunificazione del continente», «questa nostra firma non è una conclusione, è una nuova partenza», «ora le guerre sono più lontane».
Hanno sequestrato Roma per un giorno, si sono blindati per evitare che qualcuno andasse a chiedere che cosa c’è scritto nella “costituzione” e se la sono firmata. Ora bisogna ratificarla.
«Si potrebbe fare il referendum, però non lo faremo, perché altrimenti potremmo non essere il primo paese in Europa a ratificarla, invece noi vogliamo per l’Italia questo primato simbolico.»

eh già .

Oggi come allora, la nostra Costituzione

...a rimettere in luce la forza dell’unica rivoluzione che l’Italia ha vissuto, quella di Napoli, due secoli fa, nel 1799, che aveva cercato di abbattere la monarchia borbonica e creato la Repubblica Napoletana, con leggi molto avanzate, e ancora oggi valide, tra il genio di Filangieri, il Montesquieu italiano, e quello dei grandi intellettuali napoletani, discendenti di Vico. Si pensi che il loro motto era “l’Italia è una e indivisibile”. Ciò che ancora oggi disperatamente si cerca di fare accettare dentro la nostra Costituzione, due secoli dopo. E queste parole erano scritte ogni giorno sul giornale “Monitore”, diretto da Eleonora Fonseca Pimentel, una donna che ha realmente aperto la strada al femminismo vero e non alle scimmiottature successive sull’eguaglianza con gli uomini.
Noi non abbiamo più visto tanto eroismo italiano, tanto amor di patria, tanta capacità  di unione tra nord e sud, come all’epoca di questa rivoluzione e della nascita di un pensiero che si proiettava sull’Italia intera e verso l’Europa.
Dico ciò, quasi tra parentesi, per spiegare per quale ragione, in un’età  come la mia, ho sentito la necessità  assoluta di restituire alle nuove generazioni l’esempio luminoso di che cosa può essere e di che cosa sono stati gli eroi italiani. Contro tutte le forme di compromesso.