afasici papuasia

Il male minore

» general | 19 April 2005, 21:49 | ::

bene, questo posto torna in azione dopo alcuni mesi di encefalogramma piatto.
il sottotitolo è il male minore perché il male inevitabile e il male necessario erano già  stati presi.
Abbiamo un nume tutelare, pensieroso là  in alto a sinistra, che non ha bisogno di introduzioni. Il motivo della sua presenza è che qui si usa vivere nel passato. Abbiamo pure aggiunto un’immaginetta alla strisciata old school che i più affezionati ricorderanno con le lacrime agli occhi nelle primissime versioni di papuasia. Quel “we are winning” (che, per essere precisi, nella fotina non è a genova ma a seattle) lo ricordiamo dipinto su una camionetta in fiamme nel luglio 2001, fu un’immagine tanto suggestiva quanto emblematica: scrivevamo che stavamo vincendo mentre tutt’intorno si dipanava la catastrofe. Non abbiamo mai capito un cazzo.
Abbiamo un papa che la gente si accapiglia per stabilire se sia buono o cattivo dimenticandosi forse che quel tizio è il papa. Cioè, il Papa, capite?

In più i rimpasti ci privano di uno splendido provocatore televisivo come Storace che, pur non avendo più l’età  per fare il provocatore in servizio effettivo, avrebbe fatto comunque la sua porca figura nelle trasmissioni della prima serata.
Nota per il corretto utilizzo del 25 aprile
Attenzione. Si tende, in queste celebrazioni, a cianciare parecchio di senso del dovere. Ebbene la guerra di Liberazione non fu una questione di dovere.
Si, tributiamo il dovuto onore ai soldati alleati, onore ai soldati italiani che prestarono servizio nel ricostituito esercito al sud e combatterono contro la repubblichina e i nazisti, ma soprattutto onore a quelli che NON FECERO il loro dovere e si ribellarono, salirono sulle montagne, rischiarono la vita, a quelli che morirono e quelli che alla fine vinsero rischiando in prima persona perché le loro teste e i loro cuori dissero loro di fare così, non perché qualcuno glielo stava ordinando.

La Liberazione ha poco a che fare col senso del dovere.

Napule
Come sapete la città  di Napoli non ebbe bisogno dell’intervento delle truppe alleate perché si liberò da sola dopo le celebri 4 giornate di insurrezione popolare.
Non tutti sanno che la rivolta della città  ebbe inizio quando il comando tedesco minacciò di fucilare i napoletani che non si fossero presentati al lavoro obbligatorio, come si legge nell’avviso qui sopra.
Siamo capaci di qualsiasi eroismo pur di non lavorare, e questo è risaputo.
Nel manifesto c’era uno zero in meno, avrebbero dovuto presentarsi trentamila persone e ci andarono in 150, a testimonianza del fatto che la nota tecnica di ignorare il problema e sperare che si risolva da solo ha radici ancestrali e vale anche in tempo di guerra.
Messi con le spalle al muro, però, non c’è Wermacht che tenga.

Quiz. Per i fini conoscitori della storia che frequentano questo sito
Qual è stato il solo paese in Europa che si è liberato da solo, cioè non ha avuto bisogno dell’intervento di alcun esercito alleato (nè Armata Rossa, nè angloamericani) perché i Partigiani hanno fatto tutto il lavoro?