Nightcrawler

» abbiamo visto | 11 November 2014, 06:14 | ::

Nightcrawler avrebbe potuto tranquillamente uscire nel 1983, insieme a Videodrome. Invece esce trent’anni dopo e ci racconta che il sogno americano è ancora vivo, ma funziona solo per i sociopatici amorali con gli occhi da fuori. L’ossessione per la tv spazzatura lorda di sangue e le sue conseguenze patologiche, da una parte e dall’altra dell’obiettivo, sono temi estremamente anni ’80. Il personaggio della produttrice televisiva sembra Sally Spectra, e il protagonista completamente isolato e asociale andrebbe benissimo come personificazione dell’atomizzazione televisiva così come la si teorizzava negli anni che furono.
L’aggiornamento 2.0 è che il personaggio è, sì, completamente isolato dal consorzio umano, ma adesso si fa strada nel business anche grazie a dati, nozioni e fattoidi acquisiti da autodidatta in rete che sciorina continuamente, e sembra fare il verso all’ossessione, quella tutta contemporanea, per i grandi dati e i grandi vantaggi competitivi che si otterrebbero maneggiandoli a dovere.

Il risultato è sempre un pazzo alienato, ma di grande successo.

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