la carogna e gli sciacalli

» modern days | 8 May 2014, 19:12 | ::

Gli stadi italiani sono frequentati da gente di merda E da gente per bene. Come per esempio le strade, le università, il Parlamento.
Genny la carogna ha almeno scelto un nome che limita al massimo la possibilità di fraintendimento. Meglio che Magnifico Rettore, per esempio. Questa cosa che i cattivi si riconoscano dal meme Sporco&Cattivo è un po’ semplicistica.
Sono amica fraterna di alcuni ultrà napoletani, e non considero le curve degli stadi mondi a parte, perché non lo sono. Molti ultrà, la maggioranza direi, sono persone normali (quindi possono essere feroci, certo), un po’ fissati forse con la cultura pop.

Osservazione molto arguta e divertente, ma il paragone tra Magnifico rettore e genny la carogna è del tutto fuori luogo. Genny a carogna è l’unico che in questa vicenda ha mantenuto un comportamento esemplare, l’unico che non si è macchiato di nessuna violenza e nessuna ipocrisia, al contrario del circo dei miracoli che scrive sui giornali e blatera per televisione (e, ca vans sans dire, di quello che governa l’accademia in italia, magnifici rettori, magnifici baroni, etc).
Quello che sta succedendo a Genny è spaventoso: il provvedimento contro di lui è ridicolo, lo stanno bandendo dagli stadi per cinque anni per una maglietta. Indossava una maglietta che chiede libertà per un ragazzino, minorenne all’epoca dei fatti che, con ogni probabilità, è stato buttato in galera per coprire l’inettitudine della polizia. Ma ovviamente non è questo il punto. Il punto è che, a quanto pare, se sei napoletano e vai allo stadio non si applica il principio della libertà di espressione. A me risulta che si possa chiedere libertà per Sofri, libertà per Mumia Abu Jamal, libertà per Silvio, per esempio, e quindi perché non si può chiedere libertà per Speziale?

Si è detto che Genni sarebbe figlio di un affiliato.

E quindi le colpe dei padri ricadrebbero sui figli. Non mi pare di ricordarlo questo principio da nessuna parte nel nostro ordinamento, ma insomma io ho poca dimestichezza con la legge e molta diffidenza verso quelli che la amministrano. Comunque, se fosse valido il principio, allora la deputata del PD del collegio a fianco al mio (Mugnano-Melito-Villaricca, suburbia necrotica, ma questa è un’altra storia), per dirne una, figlia di un presunto camorrista pure lei, dovrebbe avere il DASPO e essere allontanata dal parlamento, per non parlare di angelino alfano che invece i daspi li emette. Che cosa si dovrebbe fare a angelino alfano? Io, personalmente, preferisco che i figli degli affiliati elaborino i cori dello stadio, non le leggi dello stato. Peraltro l’ultima volta che l’ho visto Genny ‘a carogna, a Swansea, mi ricordo di aver pensato che era abbastanza bravo a dirigere la curva ma niente a che vedere coi personaggi degli anni ’90 che avevano ben altro carisma.

Si è detto che questo avrebbe deciso lui se si fosse giocato o no.

Ma magari.
Magari potessero essere i TIFOSI a decidere, dopo che un vecchio arnese fascista si è messo a sparare loro contro, se sia il caso di continuare a giocare a pallone, oppure sarebbe meglio lasciare perdere. Purtroppo quello che deve succedere o non succedere nei campi di calcio lo decidono personaggi molto peggiori di Genny ‘a carogna. In realtà quella immagine di Hamsik che parla con la carogna (in maniera, peraltro, decisamente urbana) è un rarissimo esempio di estrema correttezza nei rapporti tra la base del calcio, che sono i tifosi, e i vertici, che sono società e giocatori. Il capitano del Napoli si è sentito in dovere (o forse gli è stato detto di farlo, non lo sapremo mai) di andare dai propri tifosi e rassicurarli sulla sorte del proprio compagno, gravissimo ma ancora vivo. Ha parlato con uno di loro a cui è stato permesso, in rappresentanza di tutti gli altri, di scendere in campo.
Vista da lontano – in un altro paese, commentata in un’altra lingua, senza le considerazioni di merda dei giornalisti di merda della rai di merda (accidenti a tutti quelli che pagano il canone di merda) – quella scena è parsa possedere i crismi di una certa nobiltà. In un momento di grande tensione ci si parla, e a parlarsi sono tifosi e giocatori. Le facce tese e preoccupate di Hamsik e Genni, oltre a quelle che si intravedevano sullo sfondo in curva, facevano da contraltare agli sguardi bovini dei vari Renzi e compagnia brutta che la telecamera inquadrava di tanto in tanto in tribuna, probabilmente intenti a macchinare la via più breve per trarre profitto politico dalle circostanze che si erano prodotte.

Ma l’aspetto più grottesco di tutta la vicenda è un altro ancora. E’ che un fascista (o, più probabilmente, un gruppo di fascisti), che di mestiere fa il “custode” di un’occupazione fascista (illegale come le altre, ma stranamente tollerata a differenza delle altre), imbottito di cocaina si sia messo a SPARARE addosso a della gente per ragioni né più e né meno di odio etnico e il ministro dell’interno, un ALLEATO POLITICO dello sparatore (De Santis era candidato in prima persona in una lista a sostegno di Alemanno alle scorse elezioni), auspichi limitazioni della libertà personale vita natural durante per uno di quelli ai quali è stato sparato contro.

Questo è proprio impagabile. “Solo in Italia”, come si suol dire.

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