La cultura non si mangia (neanche in Inghilterra)

» modern days | 5 July 2012, 11:52 | ::

Liverpool ha bisogno di soldi e lavoro. Le uniche idee di sviluppo nell’Inghilterra post-tutto di oggi sembrano essere – oltre alla finanza, che però non se la passa proprio benissimo – le “riqualificazioni urbane” e la costruzione di centri commerciali. Entrambi garantiscono “lavoro”, ossia quattro bucce nei cantieri e a riempire scaffali, e alti profitti per i costruttori.

E cosi’ Peel holding, il gruppo saudita che ha regalato al mondo il complesso della BBC a Salford, è pronto a trasformare anche il waterfront di Liverpool in un non-luogo di vetro e acciaio popolato da chain-store, sicurezza privata e orde di yuppie, che però non si capisce da dove dovrebbero arrivare visto che a Liverpool si fa la fame.

Da così
prima della cura
a così
dopo la cura

Il tutto in nome della “rigenerazione” e della “creazione di valore”, ovvero la spremitura di profitto da ogni centrimetro quadrato utile, con il trascurabile effetto collaterale di desertificare quartieri interi disperdendo le comunità  che li abitano e rendendoli del tutto indistinguibili l’uno dall’altro.

L’UNESCO ha già  comunicato che, se il progetto dovesse essere approvato, il lungomare di Liverpool perderebbe lo status di patrimonio dell’umanità .
Chi vincerà ?
Si accettano scommesse, intanto il suggerimento è di fare una scappata a Liverpool, fin tanto che c’è ancora qualcosa da vedere.

Link: http://www.liverpoolconfidential.co.uk/News-and-Comment/Liverpool-put-on-World-Heritage-danger-list

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