Wishful thinking

» modern days | 15 December 2010, 07:57 | ::

C’è stata solo una breve fase storica in cui le riforme si sono fatte e non promesse, in cui i diritti sociali si sono affermati e quelli civili allargati, in cui tutti hanno esercitato un qualche potere e si sono sentiti padroni della propria vita anche se erano semplici operai o studenti o impiegatucci. Sono stati gli anni ’70, e non è successo per miracolo divino o per graziosa concessione dei potenti. E’ successo precisamente perché per le strade, nelle scuole e nelle fabbriche capitavano cose come quelle che si sono verificate ieri a Roma, o l’altra settimana a Londra. Altri

E’ bene che il Palazzo cominci a temere qualcosa di diverso dalle congiure, gli agguati, le trappole, le compravendite, i tradimenti, le astuzie. Quanto è accaduto ieri a Roma di questo ci parla. E tutto indica che non è che un inizio. Marco Bascetta

Non si era fatto i conti con Mister Starve, come lo chiamavano gli inglesi durante la rivolta di Brixton del 1981, ovvero la fame intesa come quel generale in grado di disporre come e quando la rivolta sarebbe scoppiata.
Quello che è accaduto in Italia ha una dinamica semplice quanto molto moderna. Mister Starve nelle settimane scorse ha fatto vedere agli italiani quanto stesse accadendo a Parigi, ad Atene e a Londra. Dove è stata persino assediata l’auto di Carlo e Camilla. E, quando dagli schermi televisivi trapelano le lingue delle fiamme, statene certi: prima o poi Mister Starve colpirà  anche nella nazione da dove si guarda placidamente lo spettacolo in tv. It’s only a matter of time, è solo questione di tempo direbbero gli inglesi. (…)
Nonostante lo spettacolo alle camere, la piazza ha già  sfiduciato Berlusconi. Che può ben cavarsela con Fini. Ma l’avversario più insidioso, quando precipita la crisi, è proprio Mister Starve. E se questo signore decide di soggiornare in Italia, non ci saranno Minzolini, ballerine o spettacoli che terranno. Il popolo, come sa Maria Antonietta, non lo si contenta con le brioches. Senza Soste

Quello che sta accadendo a Roma e in molte altre città  italiane, mentre un Parlamento di corrotti festeggia la vittoria del Mammasantissima, quel che è accaduto a Londra giovedì scorso mentre un Parlamento di traditori votava la distruzione della scuola pubblica, è l’inizio del nuovo decennio. (…)
L’enorme massa di studenti, ricercatori, cittadini lavoratori che si sono dati appuntamento a Roma non aveva l’obiettivo di abbattere un governo di mafiosi per istaurare un governo di sfruttatori e di assassini. L’obiettivo dei movimenti è distruggere il potere nei suoi fondamenti, portare il conflitto in ogni luogo, destabilizzare continuamente l’ordine dello sfruttamento e dell’ignoranza, restituire autonomia alla società , conquistare reddito. Bifo

Un gruppo di giovani circonda e si accanisce su di un malcapitato agente della Guardia di Finanza. Bravi, ma cosa c’entra tutto questo con i Cie e tutto il resto? Beh, basterebbe provare a chiedere cosa ne pensa quel recluso del Cie di Torino pestato da tre grossi finanzieri qualche giorno fa. O ai tanti altri che possono raccontare storie simili.
Siamo abbastanza sicuri che queste immagini, che questi racconti li rincuorerebbero, così come hanno rincuorato noi, più di interminabili ore passate al telefono a piangersi addosso. Perché sono la dimostrazione pratica che i reclusi non sono soli a battersi contro la polizia; che se lo si vuole davvero, esistono i tempi e i modi, tanti modi, anche lontano dai grossi cortei o dai flash dei giornalisti, per restituire al mittente tutte le angherie, i soprusi, le prepotenze che ogni giorno siamo costretti a subire; che esistono i tempi e i modi per smetterla di ingoiare, e sputare in faccia ai nostri nemici tutta la rabbia che abbiamo dentro. Di vitamine abbiamo bisogno, non di lacrime. E non è da ieri che lo andiamo ripetendo. Macerie

commenti

  1. “Non ci mettiamo a recriminare o a trovare ragioni sociologiche da una parte e dall’altra.
    Per una volta, ammiriamo l’estetica.” Paola De Luca, http://www.carmillaonline.com/archives/2010/12/003718.html

    — tu    21. December 2010, 04:27    #
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